Paniers de fruits et de légumes

On me demande souvent où acheter des fruits et des légumes frais, locaux, non traités et de bonne qualité. Il est vrai que cela n’est pas toujours facile d’en trouver, surtout si on habite en ville et on n’a pas de voiture pour aller directement auprès d’une ferme. Une possibilité consiste à adhérer à l’une des plusieurs associations qui mettent a disposition des paniers de fruits et de légumes de la région, de saison et fraîchement cueillis.

vegetables_pixabayPhoto sous licence Creative Commons

Comment ça marche en pratique? Une fois qu’on devient adhèrent (par exemple en payant une cotisation annuelle) on décide la taille du panier que l’on désire acheter: petit, moyen, grand, très grand. On choisit l’endroit ou on veut aller le retirer (normalement il y a plusieurs choix). Parfois il y a la possibilité de se faire livrer les paniers à domicile en payant une petite somme supplémentaire. Ensuite, il faudra se rendre une fois par semaine ou aux dates indiquées par l’association (la fréquence peut varier selon les saisons) pour retirer son panier remplis de fruits et légumes de saison. A chaque fois c’est la surprise. Qu’est-ce qu’on trouvera dedans cette semaine? La description du contenu est normalement affichée quelques jours avant la livraison sur le site de l’association ou de l’organisation qui prépare les paniers et si on n’aime pas l’un des fruits et légumes proposés il y a souvent la possibilité de l’échanger avec d’autres produits disponibles. Personnellement je trouve magnifique l’effet surprise car ça nous motive à découvrir des végétaux que l’on a pas l’habitude de consommer. Du coup on est vite motivé à aller chercher des informations sur leurs propriétés nutritionnelles, sur la façon de les cuisiner et à se lancer dans de nouvelles aventures culinaires et gustatives. En plus que de manger des produits frais et locaux on est ainsi stimulé à utiliser notre créativité!

Vous trouverez à la page Liens et partenaires une petite liste d’associations que je mettrai à jour régulièrement. Certaines de ces organisations offrent l’avantage de pouvoir rencontrer les producteurs sur place quand on va chercher les paniers et aussi de pouvoir acheter d’autres produits locaux éventuellement disponibles selon la saison. Discuter directement avec les personnes qui cultivent la terre est à mon avis une chance extraordinaire car on leurs posant des questions on peut se faire une idée sur leur façon de travailler et de respecter la nature, les animaux, notre santé et celle de la planète.

A chaque fois que je découvre ce genre d’initiatives je me sens remplie d’un nouvel espoir pour le futur de notre société! Seulement on se rapprochant à la terre et aux producteurs qui la travaillent en conscience on peut retrouver un style de vie plus sain, plus équilibré, conforme à notre nature et respectueux de toute forme de vie.

Alimentazione naturale e consapevole: il libro!

Alimentazione naturale e consapevoleUn misto di emozione e di timore mi pervade nell’annunciare la recente uscita del mio nuovo libro: Alimentazione naturale e consapevole, Pungitopo Edizioni.

Il solo pensiero mi fa mancare un po’ il respiro. Scrivere infatti significa non solo comunicare informazioni, idee, emozioni, ma anche scoprire una parte di se stessi, correndo il rischio di esporsi al giudizio e alle critiche di chi leggerà. Questo è vero in generale e oggi in modo particolare quando si parla di alimentazione, un argomento molto dibattuto sul quale si dice tutto e il contrario di tutto. A ciò si aggiunga il fatto che il rapporto che abbiamo con il cibo è un aspetto intimo della nostra vita ed è legato a fattori che vanno al di là della primaria necessità di nutrirsi: origini, educazione, tradizioni, stati emotivi…

“Alimentazione naturale e consapevole” è un libro nato dalla passione per tutto ciò che contribuisce a mantenere o ritrovare salute e benessere in modo naturale, un obiettivo che include lo stile alimentare, un fattore fondamentale e imprescindibile, anche se non è l’unico da tenere in considerazione.

Questo testo non propone una nuova teoria nutrizionale e non pretende di esporre alcuna verità. È piuttosto una raccolta di idee, di spunti di riflessione, di domande, per orientarsi meglio tra le numerose informazioni in circolazione, spesso in contraddizione l’una con l’altra, tra le quali è facile sentirsi smarriti. Tra i sostenitori dei vari regimi dietetici probabilmente non c’è chi abbia torto o ragione in termini assoluti, sebbene alcune teorie siano migliori di altre. Il punto fondamentale a mio avviso è un altro: l’unicità di ogni persona. Ci possono essere delle linee guida generali verso le quali tendere, che devono tuttavia essere adattate ad ogni singolo individuo, perché ciò che si addice ad una persona in un certo momento della sua vita, può essere deleterio per un’altra con diverse caratteristiche. Ognuno di noi rappresenta un universo a sé stante. Non si tratta di cercare la perfezione alimentare, che probabilmente non esiste, ma di trovare un equilibrio tra le esigenze del proprio corpo, della propria mente e delle proprie emozioni. Non possiamo dimenticare infatti che nel cibo cerchiamo non solo nutrimento fisico, ma spesso anche conforto, ricompensa, consolazione dalle difficoltà della vita, nel tentativo di colmare un vuoto che ha altre origini. Di tutto questo dobbiamo tenere conto se vogliamo imparare a nutrirci in modo sano e consapevole con leggerezza e armonia, senza che il cibo diventi un’ossessione e senza lasciarci sopraffare da inutili quanto dannosi sensi di colpa e frustrazioni, che spesso accompagnano diete drastiche, inadeguate e soprattutto non risolutive.

Per alimentazione “naturale” non intendo necessariamente vegetariana (nelle sue varie declinazioni), vegana, crudista o conforme a una qualsiasi altra “etichetta”. Ricca di vegetali, certamente, senza alcuna esitazione, ma libera da regole e restrizioni prestabilite. Penso piuttosto al cibo che sceglieremmo se fossimo ancora in grado di ascoltare e comprendere i bisogni “naturali” della nostra fisiologia, della specie umana in generale e del singolo in particolare, a uno stile alimentare che rispetti ogni forma di vita, basato su prodotti non manipolati, freschi, puliti, esenti da ogni sorta di sostanza chimica, vicini alla propria terra, una cucina non elaborata ma invitante e confortante quanto basta, adattata su misura individuale.

La prima parte del libro è una rapida panoramica sui principali macronutrienti e micronutrienti che una corretta alimentazione dovrebbe fornire e sulle caratteristiche di base dell’apparato digerente umano. Seguono alcune riflessioni su come dovrebbe essere un’alimentazione fisiologicamente adatta alla nostra specie e, per finire, il racconto del mio percorso e del mio personale rapporto con il cibo.

Il libro è disponibile in formato cartaceo e elettronico. Di seguito l’indice degli argomenti trattati.

Indice

5 Introduzione

13 Alimentazione e naturopatia: qual è il legame?

19 Le fasi della nutrizione

22 Le tossine: cosa sono e da dove vengono?

25 Gli organi di eliminazione

28 Macro e microalimenti

28 I carboidrati (zuccheri)

32 I lipidi (grassi)

37 Grassi saturi e colesterolo: veramente dannosi?

43 I grassi polinsaturi: non tutti si equivalgono

48 Le proteine

49 La questione del fabbisogno proteico

52 I micronutrienti

53 Alcune riflessioni sulla vitamina B12

55 L’apparato digerente umano

55 L’intestino, il nostro secondo cervello

63 Homo sapiens: onnivoro o no?

74 L’alimentazione oggi: com’è, come dovrebbe essere

75 Alimenti ‘acidificanti’ e alimenti ‘alcalinizzanti’

83 A proposito di sale e zucchero

84 Alternative al sale raffinato

92 Alternative allo zucchero raffinato

95 Alcune ‘tolleranze’ alimentari

109 Crudismo: una moda o un ritorno alle origini?

120 I centrifugati di frutta e verdura

125 Un’alimentazione naturale e ricca di vita: primi passi

134 Fare la spesa

134 Imparare a leggere le etichette

135 Freschezza e stagionalità

137 Cibo biologico e cibo ‘consapevole’

143 Integratori alimentari: indispensabili, inutili o dannosi?

152 La difficoltà di cambiare

157 La mia esperienza

177 Bibliografia consigliata

179 Nota dell’autrice

Zeste de citron déshydraté

Il y a des périodes pendant lesquelles la seule idée de manger des agrumes me refroidit et d’autres où je m’en lasserais pas. En ces jours j’ai très envie de citron.

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En général je dilue le jus dans un bol d’eau chaude le matin ou je l’ajoute aux vinaigrettes que je prépare pour assaisonner mes salades. Du citron on peut tout consommer, le jus et la peau, à condition que la plante d’origine n’ait pas était traitée avec des produits chimiques. Ma façon préférée d’utiliser le zeste, la partie jaune externe qui protège la chair du fruit, consiste à le faire sécher (après l’avoir bien lavé) à basse température et le moudre à l’aide d’un moulin à café, pour préserver autant que possible ses propriétés nutritionnelles et sa richesse en huiles essentielles. C’est simple à obtenir et très pratique de l’avoir déjà prêt à l’usage quand on est pressé. Pour la déshydratation on peut prélever des lainières avant de presser le citron ou couper la peau en morceaux avec un couteau après avoir obtenu le jus et les oublier ensuite au soleil, sur un plat déposé sur un radiateur en hiver ou dans un déshydrateur. On peut également râper le zeste avant la déshydratation. Afin d’éliminer les gros morceaux qui peuvent rester on peut passer la poudre dans un passoir et la garder au frigo dans un bocal en verre, ça se conserve pendant plusieurs semaines. La poudre de citron (ou d’autres agrumes), fraîche ou déshydratée, est magique en cuisine et trouve sa place dans beaucoup de préparations salées et sucrées -soupes, salades, gâteaux, plats exotiques, etc.- auxquelles elle apporte un parfum et un goût frais et typiquement méditerranéens. C’est peut être pour cela que je l’aime autant, parce que ça me rappelle la mer et le chaud soleil du sud.

Buccia di limone

Je procède de la même manière avec les mandarines et les clémentines, mais leur saison est terminée et donc il faudra attendre quelques mois pour les retrouver.

Duo de choux au pesto vert

Parfois on a tellement l’habitude de faire les choses comme on les a toujours vues que on n’y réfléchit même plus, on les répète comme si on activait un pilote automatique. Cela peut arriver aussi quand on cuisine. Par exemple, à l’époque où je suivais une alimentation assez conventionnelle j’utilisais le pesto au basilic exclusivement pour préparer des pâtes ou des pizzas vertes. Evidemment cela est du à mes origines italiennes. Et pourtant c’est une crème tellement versatile qu’elle se marie bien avec de nombreux plats. Puisque les pâtes ne font plus partie de mon alimentation quotidienne (les pizzas non plus) mais j’aime le pesto autant qu’auparavant, je l’utilise de temps en temps pour assaisonner mes légumes, crus ou cuits à la vapeur douce.

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En été, quant il y a abondance de basilic frais dans les potagers, je le produits à la maison. J’en achète occasionnellement pendant l’hiver, une fois terminé mon stock. Dans certains commerces, surtout dans les magasins d’alimentation naturelle, on trouve aujourd’hui du pesto sans produits laitiers. Autrement, on peut en préparer soi-même (encore mieux) à partir de: basilic, huile extra vierge d’olive, pignons de pin, ail et sel marin complet. C’est aussi délicieux que le pesto traditionnel au fromage de brebis.

Je vous propose une salade très simple et rapide, idéale en cette période d’hiver où les choux ont toute leur place.

Ingrédients:

1 chou frisé

1 (ou ½) chou rouge

½ avocat

1-2 cuillères de pesto au basilic

thym

eau ou eau de cuisson des légumes

Couper les légumes très fins et les mélanger longuement avec les mains (comme si vous étiez en train de préparer de la pâte à pain) dans un grand saladier. Cela aide à casser les nervures afin de rendre les feuilles plus tendres. Ecraser l’avocat à l’aide d’une fourchette, incorporer le pesto et quelques cuillères d’eau (ou du bouillon qui reste après la cuisson à la vapeur d’autres légumes) jusqu’à obtenir une crème onctueuse et homogène. Assaisonner les choux et laisser reposer au moins une demi heure à température ambiante. Parsemer la salade avec quelques brins de thym et servir. Personnellement je préfère attendre plus longtemps afin que les légumes deviennent plus tendres.

Houmous à la courge

Je ne pourrais pas imaginer une vie sans courge, j’en suis très gourmande. De ce légume, originaire de l’Amérique centrale et faisant partie de la famille des Cucurbitacées, j’aime tout : la couleur, le gout, la texture, la versatilité en cuisine. C’est l’un des premiers végétaux qui ont été importés en Europe, avec la pomme de terre et la tomate. Il en existe plusieurs variétés mais celle que je préfère est sans doute le potimarron, en particulier une espèce de taille assez petite et de couleur brune/orange à l’extérieur qui est très cultivée dans ma région d’origine en Italie, l’Emilia Romagna.

Pumpkins_freeimagesPhoto de Rob Fallows

La courge est riche en caroténoïdes, vitamine A, vitamine C, vitamines du groupe B et minéraux (surtout phosphore, potassium er magnésium). Parmi ses propriétés, elle a un effet digestif, laxatif et diurétique. En étant riche en amidons, la courge est une bonne alternative aux céréales, parce qu’elle donne un sens de satiété sans alourdir la digestion.

Ses graines sont également très intéressantes du point de vue de la santé. Elles contiennent un acide aminé, appelé cucurbitine, qui, entre autre, contribue à éliminer les parasites intestinaux. En outre, les pépins de courge exercent un effet bénéfique pour atténuer les inflammations de la peau et prévenir le disfonctionnement des voies urinaires. Après les avoir séchées (idéalement avec un déshydrater pour ne pas abimer les acides gras et les autres nutriments qu’elles contiennent), on peut les ajouter aux salades, aux soupes ou les servir en apéritif. Personnellement j’aime aussi beaucoup l’huile que l’on obtient des graines de courge, délicieuse pour assaisonner les salades, les crudités ou un curry de légumes cuits à la vapeur douce.

Aujourd’hui je vous propose un houmous à la courge que je prépare souvent pendant les mois d’hiver.

Hummus di zucca

Ingrédients :

500 grammes de courge

1 oignon

2 cuillère à soupe de graines de sésame

1 cuillères à soupe de graines de tournesol

1 cuillères à soupe d’amandes (ou de noix) moulues

1-2 cuillères à soupe d’huile extra-vierge d’olive (première pression à froid)

romarin

curry

curcuma

cumin

eau de cuisson de la courge

½ cuillère à café de sel marin complet

Couper la courge en morceaux et les cuire à la vapeur douce. Laisser refroidir et enlever la peau à l’aide d’un couteau. Moudre les graines de sésame, de tournesol et les amandes dans un moulin à café. Réunir tous les ingrédients dans un mixer et mélanger jusqu’à obtenir une crème homogène. Ajuster la quantité d’huile et d’eau de cuisson afin que la consistance soit plus ou moins onctueuse.