Bircher fait maison

C’est mon bircher préféré du moment, fait maison, aussi simple que délicieux! La couleur n’est pas très invitante à voir, mais le goût est excellant et la texture est crémeuse comme il faut. C’est idéal pour un petit déjeuner léger et frais ou pour un goûter gourmand, avec un bon équilibre de sucres naturels et de bonnes graisses.

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Ingrédients:

2 cuillères à café de graines de chia

une demi cuillère à café de psyllium blond

1 cuillère à café de cacao en poudre

lait d’amade

1 banane bien mûre

1-2 fruits de saison bien mûrs

Réunir dans un bol deux cuillères à café de graines de chia et une demi cuillère à café de psyllium blond. Couvrir avec du lait d’amande (au moins deux fois le volume des graines), mélanger et laisser reposer (avec un couvercle ou une serviette) pendant quatre heures au minimum. Pour ma part je prépare souvent ce mélange le soir pour le trouver prêt le lendemain matin. Pendant ce temps les graines de chia et le psyllium vont absorber l’eau et se gonfler jusqu’à former une sorte de gélatine crémeuse. Saupoudrer avec une cuillère à café de cacao en poudre (de préférence biologique et du commerce équitable), ajouter une banane bien mûre écrasée avec une fourchette et les fruits de saison que l’on aime. On peut aussi incorporer quelques amandes entières ou effilées, ou des cerneaux de noix si on aime l’effet “crunchy”.

Réflexions sur la vie, de Charlie Chaplin

J’ai lu un texte très beau et émouvant sur la page Facebook d’une amie. Il est profond dans sa simplicité et résume ce qui au fond est la vie.

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J‘ai pardonné des erreurs presque impardonnables, j’ai essayé de remplacer des personnes irremplaçables et oublier des personnes inoubliables.

J’ai agi par impulsion, j’ai été déçu par des gens que j’en croyais incapables, mais j’ai déçu des gens aussi.

J’ai tenu quelqu’un dans mes bras pour le protéger.

J’ai ri quand il ne fallait pas.

Je me suis fait des amis éternels.

J’ai aimé et l’ai été en retour, mais j’ai aussi été repoussé.

J’ai été aimé et je n’ai pas su aimer.

J’ai crié et sauté de tant de joies, j’ai vécu d’amour et fait des promesses éternelles, mais je me suis brisé le coeur, tant de fois!

J’ai pleuré en écoutant de la musique ou en regardant des photos.

J’ai téléphoné juste pour entendre une voix, je suis déjà tombé amoureux d’un sourire.

J’ai déjà cru mourir par tant de nostalgie et j’ai eu peur de perdre quelqu’un de très spécial (que j’ai fini par perdre)…

Mais j’ai survécu! Et je vis encore! Et la vie, je ne m’en passe pas…

Et toi non plus tu ne devrais pas t’en passer. Vis!

Charlie Chaplin

Montagne e orizzonti

In questo blog parlo spesso di alimentazione, anche se penso che mangiare in modo sano sia solo uno dei tasselli che contribuiscono al nostro benessere. Se da un lato è giusto e assolutamente necessario preoccuparsi di nutrirsi correttamente, dall’altro lato non deve però diventare un pensiero ossessivo, che rischia di occupare troppo spazio nella vita di una persona.

Credo inoltre che ci siano altre forme di nutrimento oltre a quelle strettamente fisiche, fonti di sostentamento per lo spirito, per l’anima, che sono almeno altrettanto importanti. Una di queste è sempre stata, almeno per me, il viaggio. Vedere posti nuovi, incontrare persone, conoscere i loro usi e costumi, modi di vivere spesso così diversi dai miei, ha sempre rappresentato una grande fonte d’ispirazione e un’infusione di ottimismo, di fiducia e di positività. Per quanto mi riguarda, visitare posti che non conosco ha anche un effetto terapeutico, perché ampliando la mia visione del mondo mi fa vedere le cose da una nuova prospettiva e mi aiuta a ridimensionare i miei “problemi”, quelli che a volte, sul momento, mi sembrano ostacoli insormontabili.

Kilimanjaro_vegetationFoto di hatebox. Licenza Creative Commons

Da alcuni anni però, complici i cambiamenti che ho affrontato in tanti ambiti della vita, i miei viaggi si sono molto diradati e mi mancano, mi mancano moltissimo! Sarà anche per questo che oggi vi parlo con entusiasmo di Agnese e del suo blog, “Montagne e Orizzonti”, dove si riuniscono alcune delle sue passioni: il viaggio, la montagna, la scrittura.

Ricercatrice curiosa della scienza e della vita, Agnese è anche un’esploratrice del mondo, affascinata dalle diverse culture che lo abitano, soprattutto quelle più sconosciute, e grande amante della natura. È una persona splendida, ricca di idee innovative, che non ha paura di andare contro corrente e di vivere al di fuori degli schemi se lo ritiene necessario. Quando parlo con lei ho sempre l’impressione che non ci sia posto dove non sia stata o che non conosca.

Nel blog “Montagne e Orizzonti” racconta le sue esperienze, vissute in prima persona, alla scoperta di luoghi vicini e lontani, in ogni caso distanti dal turismo di massa, posti che hanno conservato la loro autenticità e dove le persone che vi abitano vivono ancora a stretto contatto con la natura e con l’ambiente che le circonda. Come si può intuire anche dal titolo, l’autrice del blog ama molto la montagna ed ha partecipato ad escursioni che richiedono una grande preparazione fisica e credo anche interiore.

Un aspetto che apprezzo particolarmente è che, oltre alla descrizione di ciò che ha visto, riesce a trasmettere le emozioni che quei paesaggi e quelle esperienze, a volte anche estreme, hanno suscitato in lei. Gli articoli sono ricchi di particolari, di aneddoti e sono sempre impreziositi da numerose, splendide immagini, talmente belle che solo a guardarle mi viene voglia di infilare gli scarponi da montagna e mettermi in marcia…

Vi segnalo anche l’ultima pubblicazione di Agnese “Kilimanjaro. A tu per tu con Kibo”, un libro autobiografico che narra la scalata sulla vetta più alta dell’Africa, un’avventura accompagnata -come afferma lei stessa- da intense emozioni e grande meraviglia.

Respirazione e coerenza cardiaca

La società in cui viviamo ci spinge ad andare continuamente di fretta, ad essere sempre al massimo della produttività e dell’efficienza, mai diritto di fermarsi, di prendere fiato, di rimanere all’ascolto delle nostre emozioni, dei nostri bisogni veri e profondi… Risultato? Il corpo, e il sistema nervoso in particolare, sono sotto costante e intensa stimolazione.

Il sistema nervoso autonomo, come suggerisce il nome stesso, regola tutta una serie di reazioni che avvengono in modo indipendente dalla nostra parte cosciente. È all’opera quando siamo svegli, quando dormiamo, incessantemente e instancabilmente. Tra le altre cose, governa il battito cardiaco, la respirazione, le secrezioni di ormoni e neurotrasmettitori, le contrazioni intestinali ed il lavoro di numerosi altri organi interni. Comprende due parti: il sistema nervoso ortosimpatico e il sistema nervoso parasimpatico. Semplificando, potremmo dire che il primo agisce piuttosto da “acceleratore” (attivando ciò che serve per rispondere ad uno stimolo, per far fronte agli impegni, per reagire ad un ostacolo, ecc.), il secondo da “freno” (agendo su quanto è necessario per calmare, per rilassare, per rallentare il ritmo, ecc.).

Quando siamo sotto pressione, vogliamo prendere da mille parti e non ci concediamo mai un attimo di autentico riposo, è soprattutto l’ortosimpatico ad essere sovraeccitato, a discapito del parasimpatico. Se simili condizioni di vita si protraggono per giorni, mesi e anni, il funzionamento dell’organismo ne risente a molteplici livelli, come conseguenza del fatto che il sistema va verso il disequilibrio, si usura e la riserva di energia vitale si esaurisce. Cosa può accadere? Le digestioni si fanno male, il sonno è perturbato, la fatica si fa sentire, le difese si abbassano, perché il sistema immunitario è direttamente dipendente dalla salute del sistema nervoso e del sistema ormonale, tanto per citare alcuni esempi. Non prestando attenzione a questi ed altri campanelli di allarme, il fisico finirà per indebolirsi e ammalarsi più facilmente.

In che modo è possibile ripristinare l’equilibrio del sistema nervoso autonomo? Agendo sulla respirazione, che ha un impatto diretto su orto e parasimpatico. Un metodo semplice per iniziare a lavorare nella giusta direzione e riprendere coscienza della propria respirazione, consiste nel praticare la coerenza cardiaca. Il video qui sotto aiuta a farlo. È semplicissimo. Inspirate mentre la goccia sale (cinque secondi) ed espirate quando scende (cinque secondi). Ripetete per cinque minuti, almeno tre volte al giorno. È facile, non costa nulla e si può fare ovunque. Non è raro che venga proposto anche in certi ambienti professionali, perché si è visto che quando una persona è rilassata, a proprio agio e sente di avere la situazione sotto controllo, funziona meglio rispetto a quando è sommersa di incarichi pressanti che non sa come portare a termine. Mi sembra abbastanza intuitivo che sia così…

Perché si chiama coerenza cardiaca? Perché si è visto che agendo sul sistema nervoso autonomo attraverso la respirazione, si equilibra il ritmo cardiaco.

Da un po’ di tempo ho iniziato a praticare questo esercizio con costanza e fin da subito ho sentito gli effetti positivi.

A trarne beneficio non è solo il corpo fisico, ma anche la nostra sfera psichica ed emozionale. Ogni parte di noi è legata alle altre, le influenza e ne è a sua volta condizionata. Quando le emozioni prendono il sopravvento e tendono a soffocarci, soprattutto quelle che favoriscono un atteggiamento negativo e pessimista e ci sottraggono preziosa energia vitale, l’impatto sull’intero organismo è intenso ed immediato.

È ovvio che la respirazione è solo uno degli aspetti su cui lavorare, ma è già un inizio per arrivare a gestire meglio le nostre risorse. Provate, in fondo non c’è nulla da perdere. ;-)

Cancer et alimentation: interview avec Charlotte Gerson

La lucidité et la vitalité de cette femme parlent d’elles-mêmes. Il n’y a pas de limite d’âge à la beauté et à la santé, pourvu qu’on en prenne soin…

Interview avec Charlotte Gerson

“La thérapie Gerson est l’une des plus aboutie et prodiguée depuis maintenant près de 80 ans. La fille du Dr. Gerson, Charlotte, est maintenant porte-parole de l’Institut Gerson depuis de nombreuses années et donne toujours des conférences à 90 ans.”