Alimentazione naturale e consapevole: il libro!

Alimentazione naturale e consapevoleUn misto di emozione e di timore mi pervade nell’annunciare la recente uscita del mio nuovo libro: Alimentazione naturale e consapevole, Pungitopo Edizioni.

Il solo pensiero mi fa mancare un po’ il respiro. Scrivere infatti significa non solo comunicare informazioni, idee, emozioni, ma anche scoprire una parte di se stessi, correndo il rischio di esporsi al giudizio e alle critiche di chi leggerà. Questo è vero in generale e oggi in modo particolare quando si parla di alimentazione, un argomento molto dibattuto sul quale si dice tutto e il contrario di tutto. A ciò si aggiunga il fatto che il rapporto che abbiamo con il cibo è un aspetto intimo della nostra vita ed è legato a fattori che vanno al di là della primaria necessità di nutrirsi: origini, educazione, tradizioni, stati emotivi…

“Alimentazione naturale e consapevole” è un libro nato dalla passione per tutto ciò che contribuisce a mantenere o ritrovare salute e benessere in modo naturale, un obiettivo che include lo stile alimentare, un fattore fondamentale e imprescindibile, anche se non è l’unico da tenere in considerazione.

Questo testo non propone una nuova teoria nutrizionale e non pretende di esporre alcuna verità. È piuttosto una raccolta di idee, di spunti di riflessione, di domande, per orientarsi meglio tra le numerose informazioni in circolazione, spesso in contraddizione l’una con l’altra, tra le quali è facile sentirsi smarriti. Tra i sostenitori dei vari regimi dietetici probabilmente non c’è chi abbia torto o ragione in termini assoluti, sebbene alcune teorie siano migliori di altre. Il punto fondamentale a mio avviso è un altro: l’unicità di ogni persona. Ci possono essere delle linee guida generali verso le quali tendere, che devono tuttavia essere adattate ad ogni singolo individuo, perché ciò che si addice ad una persona in un certo momento della sua vita, può essere deleterio per un’altra con diverse caratteristiche. Ognuno di noi rappresenta un universo a sé stante. Non si tratta di cercare la perfezione alimentare, che probabilmente non esiste, ma di trovare un equilibrio tra le esigenze del proprio corpo, della propria mente e delle proprie emozioni. Non possiamo dimenticare infatti che nel cibo cerchiamo non solo nutrimento fisico, ma spesso anche conforto, ricompensa, consolazione dalle difficoltà della vita, nel tentativo di colmare un vuoto che ha altre origini. Di tutto questo dobbiamo tenere conto se vogliamo imparare a nutrirci in modo sano e consapevole con leggerezza e armonia, senza che il cibo diventi un’ossessione e senza lasciarci sopraffare da inutili quanto dannosi sensi di colpa e frustrazioni, che spesso accompagnano diete drastiche, inadeguate e soprattutto non risolutive.

Per alimentazione “naturale” non intendo necessariamente vegetariana (nelle sue varie declinazioni), vegana, crudista o conforme a una qualsiasi altra “etichetta”. Ricca di vegetali, certamente, senza alcuna esitazione, ma libera da regole e restrizioni prestabilite. Penso piuttosto al cibo che sceglieremmo se fossimo ancora in grado di ascoltare e comprendere i bisogni “naturali” della nostra fisiologia, della specie umana in generale e del singolo in particolare, a uno stile alimentare che rispetti ogni forma di vita, basato su prodotti non manipolati, freschi, puliti, esenti da ogni sorta di sostanza chimica, vicini alla propria terra, una cucina non elaborata ma invitante e confortante quanto basta, adattata su misura individuale.

La prima parte del libro è una rapida panoramica sui principali macronutrienti e micronutrienti che una corretta alimentazione dovrebbe fornire e sulle caratteristiche di base dell’apparato digerente umano. Seguono alcune riflessioni su come dovrebbe essere un’alimentazione fisiologicamente adatta alla nostra specie e, per finire, il racconto del mio percorso e del mio personale rapporto con il cibo.

Il libro è disponibile in formato cartaceo e elettronico. Di seguito l’indice degli argomenti trattati.

Indice

5 Introduzione

13 Alimentazione e naturopatia: qual è il legame?

19 Le fasi della nutrizione

22 Le tossine: cosa sono e da dove vengono?

25 Gli organi di eliminazione

28 Macro e microalimenti

28 I carboidrati (zuccheri)

32 I lipidi (grassi)

37 Grassi saturi e colesterolo: veramente dannosi?

43 I grassi polinsaturi: non tutti si equivalgono

48 Le proteine

49 La questione del fabbisogno proteico

52 I micronutrienti

53 Alcune riflessioni sulla vitamina B12

55 L’apparato digerente umano

55 L’intestino, il nostro secondo cervello

63 Homo sapiens: onnivoro o no?

74 L’alimentazione oggi: com’è, come dovrebbe essere

75 Alimenti ‘acidificanti’ e alimenti ‘alcalinizzanti’

83 A proposito di sale e zucchero

84 Alternative al sale raffinato

92 Alternative allo zucchero raffinato

95 Alcune ‘tolleranze’ alimentari

109 Crudismo: una moda o un ritorno alle origini?

120 I centrifugati di frutta e verdura

125 Un’alimentazione naturale e ricca di vita: primi passi

134 Fare la spesa

134 Imparare a leggere le etichette

135 Freschezza e stagionalità

137 Cibo biologico e cibo ‘consapevole’

143 Integratori alimentari: indispensabili, inutili o dannosi?

152 La difficoltà di cambiare

157 La mia esperienza

177 Bibliografia consigliata

179 Nota dell’autrice

Un orto sovversivo

Ci sono molte ragioni per le quali una persona può decidere di iniziare a coltivare frutta e ortaggi nel giardino o sul balcone di casa. C’è chi lo fa come passatempo o per rilassarsi; per altri è una forma di meditazione, che aiuta a riprendere il contatto con la madre terra; altri vogliono assicurarsi che quello che arriva sulla loro tavola non sia contaminato da pesticidi, erbicidi, OGM; per molti è diventata una necessità economica, perché avere orto e frutteto a casa propria fa risparmiare un sacco di soldi.

Ma oltre a tutte queste ragioni, che a me sembrano ottime, avete mai pensato che coltivare il vostro orto e il vostro frutteto, può diventare anche un’azione sovversiva? È quello che pensa Roger Doiron, fondatore di Kitchen Gardeners International, un’organizzazione di persone che cerca soluzioni per migliorare la disponibilità e la distribuzione di cibo sul nostro pianeta. In questo video espone alcune idee interessanti e spiega perché è importante e urgente che un numero sempre maggiore di persone torni ad appropriarsi della propria autonomia e della propria libertà, ad ogni livello, a cominciare da quello dell’alimentazione.

Quando una persona diventa sempre meno dipendente dall’esterno, riacquista potere sulla sua vita e al tempo stesso lo toglie a chi cerca d’imporle scelte che solo apparentemente sembrano l’unica strada possibile da seguire.

Roger Doiron parla della situazione in America, ma anche in Europa sempre più persone stanno prendendo coscienza del fatto che lo sforzo di dedicare tempo ed energia alla coltivazione del proprio cibo, è ampiamente ricompensato dai benefici che ne derivano in termini di salute, di risparmio e di libertà e stanno nascendo tante belle iniziative di sensibilizzare verso un ritorno alla terra.

Se ancora non avete iniziato a “sporcarvi le mani” di terra, vi suggerisco di leggere il blog di Riccarda, Orto per tutti, ricco di consigli utili, dettagliati e preziosi, soprattutto oggi. L’esperienza di Riccarda e la sua immensa conoscenza di piante, fiori e tutto quello che riguarda il mondo vegetale, sono sorprendenti.

Buona visione e… buona riflessione!

Un orto sovversivo: come coltivare una rivoluzione nel proprio cortile

Video di Roger Doiron

Soia, benefici e rischi

Negli ultimi anni si è vista sul mercato una vera e propria esplosione di prodotti a base di soia: latte e yogurt di soia, tofu, miso, natto, tempeh, tamari, ecc.

Foto di Baltar. Licenza Creative Commons

L’alto tenore proteico (la soia contiene tutti gli aminoacidi essenziali) è probabilmente una delle ragioni per cui si presta tanta attenzione a questo legume, che rappresenta una buona alternativa al consumo di prodotti animali, come carne, pesce e latticini. I derivati della soia sono infatti particolarmente apprezzati da persone che seguono un regime alimentare vegetariano o vegano.

Inoltre, diversi studi indicano che certe sostanze naturalmente presenti nella soia (per esempio gli isoflavoni di cui è ricca), aiuterebbero a prevenire alcune forme di tumore e le malattie cardiovascolari.

Fin qui sembra tutto perfetto, ma la storia della soia ha iniziato ad incrinarsi, perché stanno sorgendo dubbi riguardo agli effettivi benefici che questo legume apporta all’uomo. Secondo alcune ricerche, un consumo eccessivo di soia avrebbe conseguenze deleterie sulla salute, anche quando si tratta di prodotti fabbricati a partire da piante non OGM (organismi geneticamente modificati), coltivate in accordo ai principi dell’agricoltura biologica o biodinamica.

Gli effetti negativi sarebbero ridotti o annullati dal processo di fermentazione e quindi non si correrebbero rischi utilizzando miso, tempeh, natto e salsa di soia, che, appunto, sono sottoposti a fermentazione. Forse non è un caso che le popolazioni asiatiche tendano a preferire questi ultimi tra gli alimenti a base di soia, abbinandoli sempre, tra l’altro, ad abbondanti porzioni di verdura.

È vero che alcune malattie hanno una minore incidenza in alcuni paesi asiatici (per esempio il cancro al seno e l’osteoporosi nelle donne). Tuttavia, questo non dipende esclusivamente dal consumo di soia, ma piuttosto da uno stile di vita (all’interno del quale l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale) molto diverso, e forse complessivamente più sano, rispetto a quello del mondo occidentale.

Da quanto ho letto finora, mi sembra che i dati di cui si dispone oggi non siano sufficientemente chiari per escludere ogni rischio legato al consumo quotidiano di soia.

Vi riporto due articoli che riassumono punti di vista differenti al riguardo, mettendo in evidenza pregi e difetti di questo legume.

Soja: conséquences d’une information manipulée (versione francese)

Potete trovare qui il testo originale in inglese (Tragedy and Hype: Third International Soy Symposium) e molte altre informazioni ben documentate. Alcuni articoli sono tradotti in francese, spagnolo, tedesco e altre lingue.

Il seguente articolo offre una visione un po’ più ottimista.

Soya: good or bad for you? (versione inglese)

Buona lettura e buona riflessione!

Aggiornamento del 27 febbraio 2013

Vi segnalo un articolo che aiuta a chiarire alcuni aspetti controversi riguardanti il consumo di soia e derivati:

La soia, un legume sui generis (prima parte)